Disagio del bambino e dell’adolescente

Disordini alimentari

Anoressia nervosa

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da una restrizione dell’alimentazione dovuta ad un’;eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee, che si esprime in una continua e ossessiva paura di ingrassare e nella ricerca della magrezza. I pensieri nei riguardi del cibo divengono così “pervasivi” tanto da assumere la forma di una sorta di rimuginio instancabile che non lascia spazio ad altro. Si distingue nei due tipi:
Restrittivo: la persona riduce l’introduzione di cibo e non presenta episodi di abbuffate compulsive o di comportamenti purgativi (per esempio vomito autoindotto o abuso-uso improprio di lassativi o diuretici).
Bulimico purgativo: la persona riduce l’introduzione di cibo e presenta episodi di abbuffate compulsive o comportamenti purgativi (per esempio vomito autoindotto o abuso/uso improprio di lassativi o diuretici).
L’età di insorgenza del disturbo è compresa fra i 12 e i 25 anni, con la frequenza maggiore fra i 13 e i 16 anni. Il principale sintomo dell’anoressia nervosa è il rifiuto di mantenere il peso corporeo entro i livelli di normalità. Nella fase iniziale della malattia l’attenzione è concentrata sul proprio peso con un forte desiderio di divenire ed essere magri. Con l’andare del tempo questa preoccupazione cede il posto ad un’illogica e angosciante paura di ingrassare, che porta a rimuginare continuamente sull’idea del cibo e ad adottare comportamenti estremi finalizzati alla perdita di peso. Questa paura permane anche quando il peso corporeo è così basso da costituire un rischio per la vita della persona. La maggior parte delle ragazze anoressiche sperimenta una fame intensa e investe sempre più energie per riuscire a mantenere il controllo. La restrizione alimentare induce nell’organismo meccanismi biologici di protezione per la sopravvivenza, che consistono in un aumento della fame, dell’appetito e dei pensieri e preoccupazioni riguardo all’alimentazione. La fame sempre più potente può generare nel tempo una spinta compulsiva verso il cibo. Al mancato controllo sull’assunzione del cibo possono pertanto fare seguito condotte atte a limitare l’introito calorico come il vomito o l’abuso di lassativi e/o diuretici.

Bulimia nervosa

La bulimia nervosa è un disturbo per certi aspetti simile all’anoressia: il nucleo centrale di entrambe le patologie è rappresentato da una paura morbosa di diventare grasse o di essere sovrappeso, il peso e la forma del corpo influenzano in modo eccessivo e inadeguato la valutazione della stima di sé. Si tratta generalmente di persone con un peso corporeo nella norma. L’esordio può essere inizialmente simile all’anoressia, caratterizzato quindi da un’intensa volontà a perdere peso e da una forte insoddisfazione per il proprio corpo; il decorso, invece, è diverso: spesso la persona che soffre di bulimia mantiene un peso abbastanza normale alternando tentativi di dimagrire ad abbuffate e condotte di compenso (principalmente il vomito indotto e/o abuso di lassativi).
Proprio per la caratteristica di avere un peso nei limiti della norma non è facile identificare le persone affette da bulimia che, a loro volta, tendono a tenere nascosto il problema. Questa patologia interessa per lo più le ragazze in età compresa tra i 12 e i 25 anni, con un picco di insorgenza verso i 18-19 anni. Si distingue nei tipi:
Purgativo: la persona ha l’abitudine di provocarsi il vomito, o quella di usare in modo inadeguato lassativi o diuretici.
Non purgativo: la persona usa altri comportamenti impropri di compenso, come il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non ha l’abitudine di provocarsi il vomito né quella di usare in modo inadeguato lassativi o diuretici.
Il comportamento più caratteristico della bulimia nervosa è l’abbuffata, cioè un episodio in cui vengono assunte molto rapidamente grandi quantità di cibo, preferendo gli alimenti maggiormente disponibili, quelli più “proibiti” o che non richiedono una lunga preparazione, spesso mescolando sapori anche molto diversi fra loro. Durante l’abbuffata c’è la sensazione di perdere l’autocontrollo nei confronti del cibo. In molti casi le crisi bulimiche si presentano anche più volte al giorno, fino a sostituire completamente l’alimentazione normale. In alcuni casi l’alimentazione diviene così caotica da non permettere un ritmo di vita accettabile. Il circolo vizioso della bulimia nervosa alterna abbuffate e condotte di compensazione, in un crescendo di senso di colpa, vergogna e insoddisfazione personale. Le modalità compensatorie tipiche sono rappresentate dai comportamenti di eliminazione o purgativi, rappresentati in primo luogo dal vomito autoindotto. Questa condotta può dare l’impressione di poter rimediare alla perdita di controllo. La convinzione di aver trovato il modo per potersi liberare dalla sensazione di pesantezza e dal timore di aumentare di peso, elimina ogni remora all’incorrere in successive abbuffate. In questo modo il circolo della bulimia (mangiare e vomitare) si perpetua.

Binge Eating Disorder o Disturbo da alimentazione incontrollata (BED)

Il BED si riscontra circa nel 30% dei pazienti che hanno un’obesità o sono in sovrappeso. Chi ne soffre avverte episodi di perdita di controllo sul cibo, mangia cioè grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve, associato ad una sensazione di non riuscire a fermarsi. Di solito le persone non compensano successivamente con vomito e/o lassativi e diuretici. Questi episodi di solito avvengono in solitudine e sono seguiti da vergogna e sensi di colpa. Le persone possono tentare di compensare restringendo o saltando il pasto successivo. Questo determina l’autoperpetuarsi del circolo vizioso. La maggior parte delle persone che ne soffre non ha idea di avere un disturbo alimentare, tenta quindi di risolvere il problema ricorrendo ad una dieta classica, esacerbando in realtà il sintomo alimentare. La dieta quindi, ovviamente, fallisce e le persone possono sentirsi ancora più in colpa e demotivate a risolvere il proprio problema di peso.

Disturbi alimentari non altrimenti specificati

I disturbi alimentari non altrimenti specificati (EDNOS nella terminologia inglese) comprendono da un lato situazioni simili all’anoressia o alla bulimia alle quali manca tuttavia uno dei criteri richiesti per la diagnosi, dall’altro una serie di disturbi ancora non completamente definiti e delineati.
Tra queste c’è una forma di anoressia che non presenta, almeno in apparenza, un disturbo dell’immagine corporea. Questo quadro è caratterizzato da una difficoltà a mangiare causata da problemi digestivi. Le persone che ne soffrono affermano che
vorrebbero mangiare ed aumentare di peso, ma non riescono perché, non appena introducono del cibo, compaiono sintomi dolorosi nel tratto gastrointestinale e una fastidiosa sensazione di “avere la pancia gonfia”.
Nella categoria dei disturbi non altrimenti specificati rientra la sindrome “mastica e sputa”: i soggetti che presentano questo disturbo passano parte del loro tempo a masticare grandi quantità di cibo che poi non viene deglutito.
Vi è annoverata anche la VIGORESSIA, che colpisce soprattutto le persone di sesso maschile, La focalizzazione è sulla muscolarizzazione, analoga alla ricerca di magrezza nella Anoressia Nervosa. Le persone che ne sono affette, per migliorare il proprio aspetto fisico e cambiare la propria immagine tendono ad utilizzare soprattutto l’esercizio fisico (che assume aspetti di pratica ossessiva), associato a diete iperproteiche ed ipocaloriche e uso/abuso di integratori per ottenere massa muscolare magra.

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